Dettaglio Notizia
Menaechmi "Due gemelli lucani" Matera
Compagnia Senzateatro in
Menaechmi
“Due gemelli Lucani”
Questo adattamento dell’opera di Plauto, nasce da attori che sentono il bisogno di aprire i loro palchi nelle piazze, nei mercati, nelle strade, dove si può radunare una comunità di persone. Riunita per motivi quotidiani come: fare la spesa, passeggiare, incontrarsi, così come avveniva ai tempi della nascita della commedia dell’arte.
Un teatro dove la parola prende vita in un sistema performativo di “maschere, di musica e di azione scenica”. La scenografia, volutamente scarna, “un tavolaccio ed un fondale dipinto”, alzerà il suo sipario il giorno della rappresentazione, al pubblico che vuole riconoscersi in una storia che, per quanto strampalata, macchinosa ed improbabile, rimane pur sempre una storia vera, dove l’equivoco, darà clamore alla voce autentica che si innalza al di sopra di qualunque banale intellettualismo. In un divertente “gioco del doppio”che in realtà, cela, sempre, qualcosa di più profondo..
Uno spettacolo dove il testo di Plauto torna ad essere teatro vero, che non perde mai di vista le coordinate fondamentali della commedia dell’arte collocando lo stesso, in un luogo della comicità perennemente attuale, perché indifferente alle occasioni della modernità.
LA TRAMA:
Mosco, un mercante di Metaponto sposato a Pinzia, aveva avuto due gemelli, Menecmo e Sosicle. Partito per un viaggio d’affari con il primo dei due, lo smarrisce al mercato di Paestum. Per la disperazione ritornato a Metaponto ribattezza il secondo genito con il nome di Menecmo. Il primo Menecmo, fattosi adulto dopo aver vissuto per anni a Capua, si muove alla ricerca della famiglia e giunge a Metaponto. In questa città dai facili costumi, lussuriosa e decadente, vive il secondo gemello, il quale benché sposato, si abbandona ad ogni forma di dissolutezza, potendo godere dei favori di una sgualdrina sua dirimpettaia.
La presenza del primo gemello, darà luogo, ad una serie di equivoci e di errori in cui la comicità esploderà in maniera prorompente in tutte le scene dello scambio fra i due fratelli. Solo l’incontro finale forse…..porrà fine ai qui pro quo.
In scena
Menecmo I e II Francesco Evangelista
Messenio servo di Menecmo II Generoso Di Lucca
Spazzola servo di Menecmo I Domenico Epifania
Erozia amante dei Menecmi Marianna Regina
Doridippe moglie di Menecmo I Maria Ribaudo
Coco Iutono cuoco di Erozia Diomira Sassi
Mosco padre dei Menecmi Giuseppe Petrone
Fisicle ancella di Erozia Silvana Labattaglia
Fosicle ancella di Erozia Annarita Ventura
Musiche e audio Davide Di Prima
Scene e Luci Adriano Nubile
Scenotecnico Antonio Evangelista
Organizzazione delle Quinte Simona Iacovazzi
Costumi Monica Fiorito Sartoria Artinà
Fondale di scena:
riproduzione del quadro
di Hubert Robert (Parigi 1733 –1808) Rovine antiche Olio su tela, cm 98 x 135,6.
Su concessione del Ministero dei Beni,
delle Attività Culturali e del Turismo – Polo Museale dell’Emilia Romagna